Tuesday, May 28, 2013
Monday, May 20, 2013
UNESCO
Vale la pena fare due ore e mezzo di fila per andare a vedere le opere della collezione permanente d'arte moderna dell'UNESCO? La mia risposta è no.
o il mobil di Calder.
Altre no, come l'uomo che cammina di Giacometti...
o l'angelo d Nagasaki, inutilmente intatto dopo il bombardamento atomico.
le tele di Karel Appel
e di Tapies. Per iscriversi alla newsletter dell Maison de l'Unesco: https://lists.unesco.org/wws/info/calendar-events-fr
Molte opere si vedono da fuori.
Ad esempio il globo di Reitzel
o il mobil di Calder.
Altre no, come l'uomo che cammina di Giacometti...
Il mosaico di Bazaine...
o l'angelo d Nagasaki, inutilmente intatto dopo il bombardamento atomico.
E il cilindro di Ando (peraltro inaccessibile). Non c'è molto di più.
I fans di Mirò (come me) avranno modo di ammirare il muro del sole e il muro della luna.
Malgrado Mirò, è molto meglio evitare la disorganizzazione delle visite guidate e andare ad una dei bei concerti che l'Unesco propone regolarmente. E in quell'occasione vedersi la parete di Picasso, il mosaico romano,
le tele di Karel Appel
e di Tapies. Per iscriversi alla newsletter dell Maison de l'Unesco: https://lists.unesco.org/wws/info/calendar-events-fr
Sunday, May 19, 2013
Museo Nissim de Camondo
La dimora del Conte Moise de Camondo, arredata in stile ‘700 francese.
Il servizio di Sèvres del conte Momo |
Una zuppiera facente parte del servizio Orlov |
I Camondo erano banchieri ebreo-ottomani nobilitati da Vittorio Emanuele II per il contributo economico dato alla riunificazione ell'Italia. Il palazzo fu donato allo stato francese Dal Conte Moise de Camondo in memoria del figlio, Nissim de Camondo, morto durante la prima guerra mondiale. La figlia, Beatrice de Camondo, morì a Auschwitz.
Saturday, May 18, 2013
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